CANTO POPOLARE

Viaggio attraverso la musica popolare

VIAGGIO ATTRAVERSO LA MUSICA POPOLARE è un progetto che viene ideato per generare, attraverso degli incontri con esperti, una serie di dibattiti per confrontarsi sui problemi legati al mondo della musica popolare e riversare poi quest’esperienze alle nuove generazioni con laboratori a loro dedicati.

Da subito salta all’occhio l’enorme confusione generata nel periodo successivo a quello che viene denominato “rinascita”, che parte dai primi anni ’90 ed esplode agli inizi del nuovo millennio. Si rende pertanto necessaria un’attività d’informazione per fare chiarezza, partendo da una netta distinzione tra “canto popolare”, usato dai contadini durante il lavoro nei campi e durante i pochi momenti di aggregazione sociale, e il genere “pizzica-pizzica”, ossia la musica usata per animare le poche feste popolari, oltre che essere la cura delle “tarantate”. Sono, quindi, evidentemente due cose distinte: il canto popolare in genere non aveva musica, in quanto era un canto di lavoro, si cantava alla “stisa”, uno lo intonava e gli altri lo seguivano, mentre il genere pizzica-pizzica, usato come cura per i tarantati, era prettamente musicale e ne facevano parte solo pochi canti,  tra cui Santu Paulu.

Il ritorno d’interesse e la forte richiesta, che si viene a creare dopo l’uscita dei film “Pizzicata” di E.Winspeare, che per primo esporta dapprima all’estero e poi nel resto d’Italia, la cultura popolare Salentina, spinge in tanti ad avvicinarsi al genere. I molti gruppi di riproposta che nasceranno, a causa della scarsa disponibilità delle fonti e dalla poca voglia di far ricerca, cominceranno ad usare i testi popolari con la musica della pizzica-pizzica,  generando una forte confusione soprattutto fra i più giovani che non hanno memoria storica, e oggi confondono tutto nel polverone “pizzica” (come viene chiamata oggi) oggetto di moda divenuta l’emblema del Salento.

Con il ballo la situazione è analoga, nello stesso periodo, il ritorno di interesse accade sia per la musica che per la danza, grazie al lavoro di riproposta di Giorgio di Lecce e della moglie Cristina Ria molti ricominciano a ballare. Ma a differenza della musica, per il ballo, vi è la totale assenza di fonti perpetrata a causa dell’abbandono avvenuto dopo il secondo conflitto mondiale, quando l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, detta nuove mode, facendo cadere l’interesse nei confronti di ciò che l’oralità aveva trasmesso fino ad allora. Così nel periodo di “rinascita”, non vi esistevano più "ballatori" che conoscevano i passi precisi. Sarà perciò creata un ballo nuovo, ad opera  di Giorgio di Lecce e la moglie Cristina Ria che si basano sulle poche fonti rimaste, risulterà pertanto un ballo diverso, infatti denominata dagli esperti “neo-pizzica”. Oggi però, le nuove generazioni e i turisti pensano di trovarsi davanti al ballo tradizionale, ma in realtà non è così, gli improvvisati maestri non sempre fanno sapere di ciò che è in realtà e la maggior parte delle volte  diventa un particolare volutamente tralasciato.

Il progetto, sotto la guida professionale di Vincenzo Santoro e Donatello Pisanello, ha visto finora convegni ed incontri sulla musica popolare, sul ballo, sul tamburello (per ulteriori info vi rimandiamo nella sezione PUBBLICAZIONI di questo sito), con l’esperienza acquisita si è attivato un laboratorio di canto popolare e tamburello per ragazzi dai 7 ai 14 anni , "lu nonnu me cantava", dapprima in via sperimentale, oggi in pianta stabile con il nome "CarPop-Lab". Tutto ciò ha prodotto atti documenti e registrazioni che sono conservati negli archivi delle Officine culturali, settore tradizioni poplari, dove potranno essere fruiti da studenti e ricercatori.

Antonio D’Ostuni per Officine culturali

Laboratorio di canto popolare (CarPop-Lab)

Il laboratorio di canto popolare per ragazzi nasce nel 2016, in via sperimentale con il nome “Lu nonnu me cantava”, ma si rinnova in pianta stabile già dal 2017 arricchendosi del laboratorio di tamburello.

Il progetto mira a far avvicinare le nuove generazioni al canto tradizionale salentino, facendo apprendere questi canti, li dove è possibile direttamente dagli anziani. Quando ciò non è possibile, i canti vengono ascoltati dai cantori che oggi animano il panorama del canto popolare salentino. Anche feste, incontri e” ronde” fanno che ciò avvenga. I ragazzi insomma vengono immersi totalmente in ciò che resta della tradizione.

Antonio D'Ostuni

CarPop-Lab

La prima, incredibile registrazione di una “pizzica tarantata” (Lizzano, 1950) di Vincenzo Santoro