Archivi

Con il frutto delle ricerche fatte dal gruppo, prima e dopo la sua fondazione e con la collaborazione del Gruppo Danese si è costituito un Archivio sull'esperienza dell'Odin Teatret e il suo teatro laboratorio a Carpignano nell'estate del 1974. 

Dai primi anni del duemila, Antonio D’Ostuni viene a contatto di una serie di documenti ufficiali  sulla venuta dell’Odin Teatret, celebre gruppo teatrale danese, a Carpignano, nel 1974, e sulla pratica del baratto. Nel 2008, in seguito all'incontro con altri appassionati, inizia a raccogliere tale documentazione, documenti cartacei, fotografie e video, molti dei quali messi a disposizione direttamente dall’archivio dell’Odin Teatret e da Eugenio Barba, con l'intento di conservarlo sotto forma di archivio. Furono radunati una serie di documenti messi a disposizione da tanti carpignanesi che dettero la propria disponibilità per la riscoperta e il rilancio dell’evento del 1974 che aveva reso Carpignano famoso in tutto il mondo del teatro. 

Nell’ottobre 2010, insieme a Paolo Petrachi, Marco Conoci e Fabrizio Cafaro, fonda “Officine culturali”, un’associazione che ha come scopi statutari la Ricerca e Documentazione per la valorizzazione, tutela e promozione del territorio, della tradizione popolare, delle cose di interesse storico e culturale e dell’Arte, rivolta specialmente ai giovani e ai soggetti svantaggiati. “Officine Culturali” integra nei suoi progetti quello di dare vita ad un Archivio che possa contenere tutto il materiale finora raccolto sulla presenza dell’Odin Teatret, e quello che verrà, per essere messo a disposizione di coloro ne richiedessero la consultazione.

Nel 2015, l'archivio dell'Odin Teatret a Carpignano viene integrato di due settori, uno dedicato alla "Festa te lu mieru", esempio, più noto, della ripercussione dell'attività del Teatro Laboratorio Danese sulla comunità carpignanese, e uno dedicato alle tradizioni popolari, delle quali, dopo tale periodo si attivò una riscoperta, pertanto da sempre oggetto di studio delle "Officine culturali". Nascono così gli Archivi delle Officine culturali. I due settori sono composti da immagini, audiovisivi e documenti prodotti e/o conservati negli anni da alcuni appassionati, che hanno condiviso l'idea dell'Associazione, di rendere questo materiale fruibile per attività di ricerca, pubblicazioni, mostre e conferenze gli hanno messi a disposizione. Un Achivio della gente per la gente...

Consultazione degli ARCHIVI

I documenti conservati negli Archivi delle Officine culturali, sono liberamente e gratuitamente consultabili, per ragioni di studio e ricerca, nei confronti di tutti i cittadini italiani e stranieri.

Ai fini dell’accesso, l’utente è tenuto a prendere visione del regolamento (scaricabile alla fine di quest'articolo), al quale dovrà attenersi, e a sottoscrivere l’apposito “Modulo di richiesta consultazione”, disponibile su questo sito web (alla fine dell'aticolo), con allegata copia di un documento d’identità e indicando il tema e la finalità della ricerca, da inviare a mezzo posta elettronica a off.culturali@gmail.com Le richieste saranno valutate in tempi brevi, dal Consiglio Direttivo dell'Associazione.  

L’utente, unitamente al nulla osta, riceverà un appuntamento, dalla segreteria dell’Associazione, per la consultazione.

Mostre e Manifestazioni

Le foto e gli audiovisivi conservati negli Archivi sono disponibili per Mostre e Manifestazioni.

Possono farne richiesta, Enti pubblici e Associazioni, ai soli fini didattici e culturali. L'Associazione sarà disponibile a fornire la propria esperienza durante la manifestazione in questione.